Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie di Alec Bogdanovic
Buongiorno splendidi lettori,
Oggi vi propongo un altro libro letto per una collaborazione, si tratta di Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie di Alec Bogdanovic, edito dalla CE Rogas Edizioni. Ringrazio Alec per la fiducia.
Informazioni:
Autore: Alec Bogdanovic
CE: Rogas Edizioni
Formato: Cartaceo 13,01 euro / Ebook 8,99 euro
Pagine: 124
POV: Prima persona
Autoconclusivo: Sì
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TRAMA
La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un’interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.
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Recensione
Di questo libro sono principalmente due le cose che colpiscono subito il lettore: il titolo originale (che io ho adorato) e l'ironia tagliente che l'autore adotta nel raccontare.
Credo che la capacità di apprezzare questo libro arrivi dopo, verso la fine, perché a mano a mano che si legge ci si ritrova a ridere molto (giuro che a tratti avevo le lacrime), a capire le informazioni che si leggono e poi...poi arriva la consapevolezza di quello che si è letto e allora ci si ritrova a ragionare su quanto sia effettivamente difficile parlare di certi argomenti: la depressione, l'ansia, il sesso, i farmaci.
Sono pesanti quanto l'intero Colosseo e la maggior parte delle persona non sa mai cosa dire. Alec lo racconta forse nel modo più difficile: con ironia, sarcasmo, umorismo. Questo non è un libro facile e credo che non sia alla portata di tutti, ma non per la complessità bensì perché lo stile che lui adotta è dissacrante e sì, ci si ritrova a ridere molto, ma si ride di qualcosa che alle volte scandalizza, che a volte la gente ha il coraggio solo di sussurrare perché è quasi un tabù.
"[...]Così vai dallo psichiatra che ti dice che hai finito la serotonina e ti prescrive di ridurre pian piano gli ansiolitici per cominciare a prendere gli antidepressivi. Gli antidepressivi che si prendono perché hai la depressione."
Questo libro composto da brevi capitoli può risultare scomodo, smuovere un po' quel senso di politically correct che molti professano.
Ho visto nascere intorno a questo libro alcuni commenti riguardo al linguaggio usato, ad alcuni riferimenti nei confronti delle donne e alle parole usate. Personalmente credo che quando si legge un libro ci siano delle considerazioni da fare.
Quando l'autore racconta una storia, che sia di fantasia, che sia su un impianto autobiografico, dobbiamo sempre ricordare che su quelle pagine non ci siamo noi e il nostro pensiero, su quelle pagine ci sono protagonisti che hanno pensieri propri, opinioni, modi di fare. Questo vuol dire che a volte potrebbero non essere d'accordo con noi. Questo è motivo di scredito per un libro? Assolutamente no. Si legge anche per conoscere altri punti di vista, anche per vivere la vita nei panni di qualcun altro, o almeno per me è sempre stato così.
Il pensiero del protagonista, il linguaggio che usa, la crudezza di certe espressioni, sono proprie di un personaggio. Dobbiamo ricordarci che è pur sempre un romanzo, in particolare qui la trama è complessa, il tema è pesante, credo che un certo stile sia anche adatto ai fini della narrazione.
Se questo fosse stato un saggio che parlava della considerazione della donna e dei suoi diritti, probabilmente mi sarei espressa diversamente anche io, ma questo non è il caso, giudicare quegli aspetti credo voglia dire andare fuori contesto.
Perché vi dico questo? Perchè come ho già detto questo non è un libro per tutti, se non vi piacciono gli stili narrativi di un certo genere, allora forse non è adatto alle vostre corde.
Ma in fondo, se doveste leggere un thriller, lo critichereste perché c'è un POV del killer che parla di quanto sia bello uccidere la gente? Ne dubito. Lo sappiamo tutti che è sbagliato.
Perciò come in ogni cosa che si legge ci vuole spirito critico ma anche consapevolezza, comprensione. Penso che Alec sia stato molto bravo nel dare voce a un personaggio di questo genere, facendo così comprendere anche le difficoltà sociali, psicologiche e fisiche che si possono avere in certe situazioni.
"[...]Leggevo in un rapporto del Censis che siamo la generazione che passa più tempo da sola in tutta la storia dell'umanità. E che siamo anche quella più depressa, tanto che la depressione tempo vent'anni diventerà la patologia più diffusa del pianeta (se non lo è già)."
Perciò questa sarà (forse) la prima volta in cui vi dico che questo libro non lo consiglio a tutti, se volete una bella storia cercate altro, ma se volete la verità, se volete un racconto che senza peli sulla lingua vi spieghi com'è la depressione e tutto quello che c'è intorno, allora correte a comprarlo, perché fino all'ultima pagina non riuscirete a smettere di leggerlo (persino la prefazione, perché spoiler: pure quella fa ridere moltissimo).
Lo stile che Alec adotta, al di là della complessità dei temi e della forte impronta ironica, è scorrevole, ha la capacità di rendere alla portata di tutti temi difficili, spesso sconosciuti o mal interpretati. Trovo che sia, da questo punto di vista, un romanzo di formazione ben riuscito, accessibile a tutti per alcuni aspetti.
Avete già letto questo libro? Vi ho incuriositi almeno un po'? Vi aspetto nei commenti, ditemi la vostra ❤
Stile: ☆☆☆☆/5
Trama: ☆☆☆☆/5
Voto finale: ★★★★/5
Frannieswords 〰
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